02. La musica e il ballo

Non sono mai andato d’accordo con la musica, né tanto meno con il ballo.

Non so perché, ma ogni volta che, a scuola, dovevo suonare, il cuore mi balzava in gola e allora ho cominciato ad averne paura. E lo stesso mi accadde quella volta che avevo provato a imparare a ballare. Non ho mai insistito con la musica, né con il ballo. Ne ho avuto paura, ho cercato di evitarli, e così facendo non ho fatto altro che aver paura della paura.

Evitare di evitare, questa dovrebbe essere una delle possibili soluzioni ai problemi che la vita ci pone davanti. Perché la vita è costellata di problemi, incomprensioni, lingue diverse che le persone parlano pur dicendo la stessa cosa, pur volendo la stessa cosa.

Non sono mai andato d’accordo con la musica, ma ricordo con piacere i versi di una canzone, un adattamento in italiano di Blowin’in the wind, di Bob Dylan. Me ne ricordo ogni volta che cerco una risposta a qualche domanda che mi frulla per la testa, perché penso che, come diceva quella canzone,

“Risposta non c’è, o forse chi lo sa… caduta nel vento sarà”.

E allora mi impegno a essere lucido, a fare del mio meglio ogni giorno, nonostante tutto e tutti, apprezzando chi è al mio fianco, chi condivide con me i suoi giorni, la sua vita, impegnandosi insieme a me a vivere al meglio, in modo un giorno di poterci guardare indietro e dire:

“Abbiamo fatto del nostro meglio. Siamo stati felici insieme. E quando non ci capivamo, dopo un po’ ci riportavamo al momento presente”.

Perché è il momento presente l’unico che possiamo vivere. Non il passato, perché è già passato. Non il futuro, perché ancora deve accadere. Ma il presente. Insieme. Anche se non ci sono risposte. Anche se ancora oggi non vado d’accordo con la musica. O con il ballo.

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